Abstracts Seminari20 Maggio 2003, LADSEB-CNR, TrentoAndrea Borghini (Columbia University) Parti e Partecipanti*
Questo articolo mira a fornire una risposta alla domanda Dove è localizzato un evento? Dapprima viene esposta lipotesi che i nomi di eventi portino con sé una peculiare vaghezza, non condivisa dai nomi di oggetti. Tale ipotesi muove dallosservazione che, pur avendo una precisa conoscenza del referente di ciascun termine e dellestensione di ogni predicato che compaiono in un nome di evento, un parlante competente potrebbe non essere in grado di indicare con precisione quale sia la regione in cui levento ha luogo. Questo perché conclude lipotesi i nomi di eventi sono più vaghi dei nomi di oggetti, e tale vaghezza non può essere spiegata facendo riferimento soltanto alla semantica dei nomi di eventi. Lobiettivo di questo articolo è individuare una nozione ampia di desiderio, che possa servire come concetto chiave in una teoria che spieghi il comportamento di un agente. Un desiderio viene definito come un impulso a restringere un dato spazio di possibilità epistemiche di un agente. Muovendo da questa definizione, larticolo discute le diverse forme che un desiderio può assumere, a partire dai vari aspetti che possono caratterizzarlo. In prima istanza, limpulso che caratterizza un desiderio può variare nel grado di complessità della rappresentazione epistemica verso cui è diretto. Così, le rappresentazioni di tipo più semplice consistono soltanto di immagini; altre, poco più strutturate, consistono di nomi di oggetti; altre, di proposizioni atomiche che rappresentano stati di cose; altre ancora, infine, di insiemi di proposizioni di complessità crescente. Le ulteriori dimensioni che caratterizzano il concetto di desiderio sono lintensità, la quale, assieme allinsieme di credenze consapevoli, serve a definire le preferenze di un individuo; il grado di consapevolezza, che fornisce una giustificazione della razionalità del comportamento di un agente; la localizzazione temporale degli oggetti/stati di cose desiderati, cioè se essi si trovino al futuro o al passato rispetto al tempo in cui lagente crede di trovarsi; la localizzazione nello spazio delle possibilità epistemiche degli oggetti/stati di cose desiderati, cioè se lagente consideri possibile e, nel caso, quanto probabile soddisfare il proprio desiderio; il grado di razionalità di un desiderio, ovvero quanto esso concordi con le credenze consapevoli di un agente. Sulla base di tali dimensioni è possibile ricostruire una vasta gamma di atteggiamenti di un agente, come voglie, istinti, insoddisfazioni. Tra essi, uno in particolare viene esaminato: le intenzioni. Esse vengono definite come desideri consapevoli (stabilizzati da credenze e ulteriori desideri, se razionali) di soddisfare un attuale desiderio consapevole rivolto al futuro. |